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CHIOSTRO DI SANT'EUFEMIA. Successo della Compagnia dell'Arca per la rassegna Teatro nei cortili. Rilettura inconsueta e multimediale della tragedia shakespeariana con Valerio Bufacchi
È decisamente inconsueta la rilettura del giovane Amleto che la Compagnia dell'Arca ha proposto al chiostro di Santa Eufemia: il lavoro è andato in scena in unica rappresentazione per la
rassegna Teatro nei cortili, con il regista Valerio Bufacchi anche nelle vesti di protagonista, impegnato con i compagni di «corte» in una partita a scacchi con la famiglia vista con gli
occhi di adolescente ribelle indurito dai problemi di comunicazione col mondo e dai conflitti interiori derivanti dai sensi di colpa verso se stesso, la propria natura e quella altrui.
Un adolescente di taglio «contemporaneo» in abiti antichi, insomma, che ha fatto le sue mosse però in un contesto recitativo classicamente elisabettiano e niente affatto trasgressivo,
evocativo dell'atmosfera preraffaellita inglese della pittura di Dante Gabriel Rossetti, simbolista e poetica, sinonimo di quella malinconia oggigiorno traducibile in depressione.
Il tema del silenzio, un silenzio interiore, ha contraddistinto la rilettura del dramma frutto dell' inquietante introspezione dei personaggi che non sono stati però divisi dal disegno
registico in buoni e cattivi ma rappresentati «umanamente alla pari», vittime o carnefici, giudici o arbitri delle loro stesse responsabilità. Regalità e fragilità d'animo, duelli a colpi di
spada e mazzetti di fiori di campo recisi per farne dono d'amore e bouquet di morte; tenerezza e crudeltà, il rifiuto e l'abbandono, la pazzia di Ofelia espressa col canto, le pulsioni
sessuali di Amleto non sottintese ma rivelate e un «essere o non essere» che non ha bisogno di risposte.
Applaudito a scena aperta, lo spettacolo è stato commentato da una gotica colonna sonora continua ottimamente miscelata: si è distinto inoltre per l'aspetto multimediale consistente nei
filmati in banco e nero in apertura di ogni scena legata ad una specifica mossa degli scacchi e a primi piani di Amleto a effetto «zoom avanti» talmente ravvicinato da far incontrare gli
occhi del ragazzo con quelli del pubblico.
Michela Pezzani
PRIMO PREMIO
CONCORSO TEATRALE DIALETTALE
“TEATRO-FAMIGLIA” Villa Bartolomea 2010.
Con la commedia musicale "ANFITRIONE" Regia Valerio Bufacchi