ANFITRIONE

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Di T. M. Plauto 

  (commedia musicale)

 

Regia di

Valerio Bufacchi

 

 

TRAMA E NOTE DI REGIA

Thomas Mann l’ha definita la più bella commedia dell’umanità. L'Anfitrione è una tragicommedia teatrale, una commedia degli equivoci: Giove per poter giacere con Alcmena, moglie del generalissimo Anfitrione, decide di prendere le sembianze di quest’ultimo mentre è lontano per una spedizione militare.  A sostegno del Divino Giove vi è Mercurio che ad imitazione del padre, prende la forma del servo di Anfitrione Sosia… finché, di ritorno a casa, non arriva il vero Sosia che porta notizie da parte del suo valoroso padrone. Mercurio minaccioso gli impedisce di entrare e lo convince di essere lui il vero Sosia! Il povero servo se ne torna confuso da Anfitrione, a cui racconta le vicende. 

Così entrambi si dirigono velocemente a casa di Anfitrione, finora incredulo al racconto del suo servo, e si stupiscono della fredda accoglienza di Alcmena, che sostiene di esser stata col marito fino a poco prima…

 

Nel testo i dialoghi tra i personaggi sono molto vivaci, e le scene sono molto coinvolgenti.

Oltre a questo, una particolarità dell’allestimento, è data dalla trasformazione delle forme dialogiche di alcuni personaggi, in dialetto romano, per Anfitrione e veronese, per un Sosia capace di esibirsi in straordinari grammelot!

Inoltre un aspetto che caratterizza l’intero spettacolo è proprio la scelta di trasformare un testo classico in una commedia musicale con inserti di danza moderna, acrobatica (con tessuti elastici) e canto, prendendo come colonna sonora della rappresentazione, alcune tra le canzoni più popolari del nostro panorama italiano: “Sarà perché ti amo” Ricchi e Poveri, “Aria” Marcella Bella, “Tutti i brividi del mondo” Anna Oxa, “Nel sole” di Albano e ancora Renato Zero, Bocelli e tanti altri.